Visualizzazione post con etichetta viaggi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta viaggi. Mostra tutti i post

sabato 4 agosto 2012

VIAGGI A... Istanbul

Caro diario,

L'estate mi sempre evoca la voglia di fare la valigia e di andarmene da qualche parte lontana da tutto e da tutti. Forse perché ho la costante voglia di scappare, di esplorare mondi diversi dal mio. A volte i sogni restano soltanto i desideri da realizzare prima o poi, o forse mai. A dire il vero, è da tanto che non mi sono mossa da Trento, e sento, ogni tanto, la nostalgia di vecchi tempi quando si viaggiava di più. Almeno riesco a viaggiare con la mente, attraverso i ricordi, di quelli che non sbiadiscono mai, e oggi ho deciso di portarvi a Istanbul.. Non so se vi ci potrò portare con la "mia" macchina, ma partiamo lo stesso.

Non sapevo vi fosse la macchina col mio nome, me la segnala il caro Pier..
Era l'estate 2008 quando andai a Istanbul, a trovare la mia amica turca Simge, che in precedenza era venuta a trovarmi in Serbia. La conobbi durante i mesi che vissi in Ungheria, dove ero, come lei d'altronde, in Erasmus. Legammo subito, soprattutto perché avevamo molte cose in comune. Eravamo entrambe figlie uniche e festeggiavamo il compleanno lo stesso giorno: il 4 dicembre.  Infatti, anche oggi lei è per me la sorellina turca. Ma torniamo al viaggio.

All'epoca ero a Belgrado, ed era naturale che volassi a Istanbul da lì. Era l'11 agosto 2008. A raggiungermi ci sarebbero state Petra e Veronica, due ragazze ungheresi che studiavano con noi. Ci rimasi per dieci giorni davvero belli che ricordo con tanto affetto. E, ora, riguardando le foto, vengo assalita dalle stesse emozioni. Ricordo il vento che giocava con i miei capelli su traghetto che ci portava dalla parte europea a quella asiatica della città, il sapore del succo di arancia che prendevo durante il viaggio, e soprattutto il calore che fece in quei giorni. Un bacio rubato ad una festa, od erano di più? La melodia triste della canzone di Sezen Aksu, "Ah, Istanbul", che faceva da suoneria al cellulare quell'estate dopo che ritornai a casa. Emozioni, tantissime, che provai ogni giorno passeggiando per le vie della città. Le lacrime mentre pregavo nella moschea dopo che avevo sentito una notizia triste, di una donna eccezionale che se ne era andata proprio mentre io mi godevo la vacanza. 


Istanbul, come dicevo, è divisa tra l'Europa e l'Asia e si trova nella regione di Marmara. Ci sono tante cose da vedere. La bellissima basilica di Santa Sofia (Aya Sofia), con la sua cupola costruita nel 537, che è stata una delle chiese cattoliche più importanti - fino alla caduta di Costantinopoli nel 1453 - quando viene trasformata in Moschea. Nel 1935, padre della Repubblica turca Ataturk la trasforma in museo. Da non perdere anche la Moschea Blu, l'unica in Oriente che ha sei minareti. All'interno è vestita da ventunmila piastrelle blu, ed è amata tra i turisti per la sua vistosità e bellezza.  Se uno ama visitare i musei, suggerirei il Museo archeologico della città. 

Se siete patiti di acquisti, allora quello che fa per voli è il Gran Bazar di Kapali Çarsi che si trova nella parte vecchia della città. E' un vero labirinto di strade e passaggi, con più di 4000 negozi in cui vi perderete facendo le compere. Gli artigiani turchi sono davvero bravi e ci sono tantissimi souvenir, gioielli, una vasta scelta di regali. Mi ricordo come ero incantata da tutto e comprai un sacco di cose per me e per i miei famigliari. Un luogo magico per amanti di shopping che non potranno resistergli. 

La cosa impressionante fu l'incontro con il Bosforo. Lo stretto di Bosforo che è lungo 30 chilometri  congiunge il Mar di Marmara con il Mar Nero. Viaggiando in barca potete ammirare la sua bellezza imponente. Mi piaceva soprattutto di notte.

E che dire del cibo..si mangia davvero bene.. un po' troppo piccante per i miei gusti.. ma ho goduto ogni singolo giorno che ero lì. Ma qui ci vorrebbe un post culinario.. chissà, potrei davvero introdurre una rubrica dedicata al cibo. Ci penserò! 

Istanbul 2008


Buonanotte! Al prossimo viaggio.. 



sabato 14 luglio 2012

VIAGGI A... Parigi, un sogno realizzato

Caro diario,

Era da tempo che non aggiornavo lo spazio dedicato a luoghi visitati, a quelle emozioni che, nonostante passasse il tempo restano sempre vivi dentro di me. Il mio sabato, però, anche se non lo faccio con frequenza, avrà sempre il sapore dei viaggi: quelli vissuti con intensità, e quelli sognati a occhi aperti che non sono stati ancora realizzati. Dove porto oggi i nostri lettori, te lo starai chiedendo... te lo dico subito, tanto non vale la pena tenerti sulle spine. Oggi rivisiteremo un luogo magico, che mi ha rubato il cuore al primo sguardo, che ho sognato sin da piccola, e che solo otto anni fa ebbi la possibilità di visitare. Parigi.

Quando studiavo ancora a Gorizia, e studiavo il francese, avevo questo professore bizzarro e ottuso, De Gioia. Non era tanta gioia per me quando dovevo andare alle sue lezioni. Rimpiangevo con tutta me stessa la mia vecchia prof della Serbia, severa anche lei ma almeno aveva un'anima, e non riuscivo ad accettare quell'uomo. Il mio voto era pessimo per i miei gusti, ogni giorno che passava mi rendevo conto di perdere tutte le certezze linguistiche che avevo, e per recuperare ho deciso di fare un corso in Francia. Così, a settembre 2004, insieme a un'amica più giovane ma che studiava insieme a me, Zsuzsanna, partii alla volta di Parigi. Ci restammo per un mese intero, e che mese!

Una mattina piuttosto fresca mi recai all'aeroporto di Milano. Il volo era molto presto, alle 7:20, e già alle 9 era previsto il mio arrivo nella città che, per una ragione sconosciuta a me, aveva una tale importanza che non riuscivo a capire. All'aeroporto doveva venirmi a prendere un amico di papà, emigrato dalla Serbia più di trent'anni fa che viveva lì e faceva tassista. Scesa dall'areo, ancora assonata, fu accolta da un'emozione troppo forte e una sensazione stranissima. Sentivo che stavo ritornando a casa, e non capivo. Non avevo tempo per pensare alla mia confusione, dovevo trovare questo tassista che mi avrebbe portata al collegio in cui eravamo alloggiate Zsuzsi (era il sopranome dell'amica che sarebbe arrivata già lì) ed io. Presi i bagagli, andai fuori ma non lo vedevo. Una chiamata al cellulare mi ha chiarito ogni dubbio, l'uomo pensava che sarei arrivata alle 9 di sera, e fui costretta a prendere il primo taxi.

Il tassista, un chiacchierone marocchino di incirca 35 anni,  era un uomo gentile con cui si chiacchierava amabilmente. In francese, ovvio. Io, sinceramente, avevo qualche perplessità, questo De Gioia che menzionai mi aveva tolto ogni speranza linguistica, ma dopo un po' mi sono sciolta. Mentre mi portava all'indirizzo che gli ho dato, guardavo dalla finestra. Le cose che vedevo, i paesaggi, erano tanto familiari. Troppo. Sì, so che cosa pensate, li avevi visti in foto. Ma, la sensazione strana, quella che mi premeva sul cuore ogni minuto che passava mi diceva un'unica frase: Bentornata a casa. 

Il collegio per le ragazze, era situato vicino alla chiesa di Notre Damme, in un viuzza cui nome, purtroppo, non rammento ora. Dividevo la stanza con Zsuzsanna, la ragazza ungherese che studiava con me, ed era pure lei una delle tante vittime di De Gioia. Era una stanza ampia, carina, illuminata, che tutto sommato mi piaceva. Le ragazze che vi abitavano, soprattutto quelle francesi, erano troppo altezzose, anche se, col cuore nella mano, devo ammettere, non erano tutte così. Tra quelle mura però facemmo amicizia con una ragazza, veniva dalla lontana Venezuela, Paula, con la quale andavamo a girare la città nel tempo libero. Ci sentiamo anche oggi, non tanto spesso, ma ci aggiorniamo sulle nostre vite di tanto in tanto.

Foto: Selene's Cell


Il corso di lingua lo seguivamo ad Alliance Française, se non sbaglio tre volte a settimana. Il resto lo passavamo nella scoperta della capitale che più il tempo passava, più mi conquistava. Zsuzsi non era, devo ammettere, tanto entusiasta come me,e non vedeva tutta questa bellezza e perfezione che vedevo io. Per me, che sognavo la capitale francese da bambina, era il massimo che potevo avere dalla vita in quel momento. Ogni via che percorrevo mi dava qualche emozione, mentre mi guardavo nelle vetrine vedevo una ragazza sempre sorridente e felice.

A Parigi ho combattuto anche la mia paura più grande, quella dell'altezza, salendo sul tetto dell'Arco di Trionfo e sulla Notre Dame, da dove si estendeva una vista magnifica che ricordo ancora.  Poi, che dire della Torre Eiffel, bellissima nella sua grandezza ed imponenza. Lì, purtroppo, non ero salita, era troppo alto per me. Non me la sentivo.

Torre Eiffel, Parigi Foto: Selene's Cell

Per spostarsi in città, usavamo sempre la metro. Tante linee, un po' complicate, ma alla fine ci eravamo abituate, dopo un po'. Il tempo volava, a volte mi sembrava che mi sfuggiva tra le mani, e il panico di non poter vedere tutto non mi abbandonava. Tra i corsi, magari giornate brutte (capitava che pioveva e io che mi ero portata solo i vestiti leggeri dovetti comprare un maglioncino viola) non mi è stato possibile vedere tutto che volevo. Però sono contenta di essere riuscita a vedere le cose che mi interessavano di più: i musei (il Louvre era uno spettacolo che non scorderò mai), le chiese (la basilica di Sacro Cuore era una delle cose più belle che avevo visto), l'Opera de Paris, Monmartre, le piazze, come quella di Vendome, i bellissimi giardini delle Tuileries, di Luxembourg e quello stupendo parco della Villette. 


Foto: Selene's Cell

Era un soggiorno più che piacevole, che mi ha dato tante emozioni, sensazioni che provo ogni tal volta che apro il vecchio album. All'epoca non avevo la macchina digitale e purtroppo non posso postarvi qualche foto ricordo. Però, grazie ad una blogger eccezionale, Selene's Cell, che è tra l'altro una fotografa stupenda, ho scelto qualche cartolina che ricorda alla perfezione il mio periodo parigino. Il mio rientro a casa. Probabilmente in una vita passata ci avrei vissuto per davvero. 

Oggi in Francia è la Festa Nazionale...in memoria  della Presa della Bastiglia.. Buon 14 luglio a tutti i francesi.

Buona serata, mondo. 

sabato 28 aprile 2012

VIAGGI A ... Mosca / Mockва / Моscow

Caro diario,

Ci sono i viaggi che ci restano nel cuore per sempre, come i luoghi visitati che ci accompagnano ovunque andiamo. Fanno parte di quelle esperienze memorabili, del nostro bagaglio culturale di cui andiamo fieri.

Uno di quei viaggi l'ho fatto nell'ormai lontano 2003, quasi dieci anni fa. La destinazione di oggi? Mosca. Non era un viaggio turistico, vero e proprio, bensì un viaggio studentesco durato niente meno che un mese. Era il 9 ottobre quando partii, una giornata autunnale soleggiata, insieme ai miei compagni di corso. Ci eravamo trovati all'aeroporto di Milano, a cui ero arrivata con un largo anticipo essendo agitata da morire. Era la prima volta che volavo. Ne ho parlato in uno dei primi post del blog. Superata la paura, ampiamente direi visto che oggi adoro viaggiare in aereo, ho goduto le bellezze della magica capitale russa. Ancora più bella sotto la neve, che già a metà ottobre ci aveva degnato della sua presenza.

La capitale russa è davvero una città affascinante, caotica ma stupenda, ricca di cultura, con una storia che poche capitali possono vantare. E' una città che va visitata con calma, partendo dalla storica Piazza Rossa, all'epoca in cui ero là era chiusa, che ospita cattedrali e musei. Da visitare, senz'altro, la bellissima cattedrale S. Basilio conosciuta in tutto il mondo per i suoi colori e la copertura multipla a forma di cipolla. Se siete patiti dell'arte, non potete mancare il museo Pushkin e anche il mausoleo di Lenin, in cui, in una bara di cristallo giace il corpo del noto politico. La Piazza Rossa è adiacente al Cremlino, dove risiede il presidente russo. E' un enorme complesso dal quale spiccano le venti torri e la Campana dello zar, la più grande del mondo.

Per spostarsi a Mosca, si prende spesso la metropolitana (noi ci spostavamo più con l'autobus, essendo stato più comodo per la vicinanza con l'università), che è un vero (è considerata tale) monumento artistico. La cosa che trovai sorprendente era vedere la gente, e non solo nella metro, che leggeva. Le stazioni sono di una bellezza che toglie il fiato. Sembrano sale di palazzi ottocenteschi, con mosaici, dipinti e lampadari di imponente bellezza.

Essendo a Mosca, il centro culturale del Paese, è d'obbligo una serata al Bolshoi teatro, tra l'altro recentemente ristrutturato, una struttura imponente in cui potete godere delle opere e i balletti straordinari. Anche noi ci andammo una sera. Conservo ancora il biglietto.

Per chiudere, vi invito a fare insieme la passeggiata in via Arbat, la famosa via moscovita. E' il famoso simbolo della città con i musicisti che suonano sempre, il punto di incontro degli artisti, pittori e poeti. Con tanti negozi in cui potete comprare proprio tutto, dai vestiti ai gioielli, ma soprattutto matrioske, le famose bambole russe.


Mosca 2003


Buona notte, mondo! Al prossimo viaggio!


sabato 21 aprile 2012

VIAGGI A ... Quanto eri bella Roma!

Caro diario,

E' una giornata tranquilla e silenziosa, con tante nuvole e poco sole. Uno di quei giorni un po' spenti, in cui tendo di viaggiare con la mente, senza pensare dove mi porterà. Quando decisi di creare questo spazio, in cui scrivo i miei pensieri, i miei sogni e i miei ricordi, volevo raccontare tante cose che mi sono successe in tutti questi anni. Avevo idea di fare un percorso al contrario, partendo dal presente per ritornare al passato, ma dopo un po' abbandonai questo progetto, aggiornando questo diario virtuale saltuariamente. Ora ho deciso di portare una novità al blog, creando una rubrica apposita dedicata ai viaggi effettuati e a quelli che vorrei fare. L'ho chiamata "Viaggi a ...". Viaggeremo insieme, ogni sabato, e come sempre chiacchierando in varie lingue. Dove vi porto oggi? A Roma!


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...