giovedì 31 maggio 2012

Nulta humanitarna likovna kolonija - Lopatnica 2012

Dragi dnevniče,

Danas, kako se zemlja smirila, nema jakih potresa, želim da sa tobom podelim nešto lepo, pozitivno, što mi je poslednjh nedelja ispunilo dušu radošću i pozitivnim vibracijama. O čemu se radi? O inicijativi mladih kraljevačkih umetnika, među kojima je i moj drug iz detinjstva i komšija Božo Peruničić, koji su se okupili kako bi, organizujući huminatarne likovne susrete, sakupili novac za obnovu gradskog pozorišta oštećenog tokom zemljotresa koji je pogodio grad u novembru 2010.

Ova brilijantna ideja im se, kažu, javila kao spontana reakcija između ostalog na monotoniju gradskog života a  kako bi ostvarili svoju zamisao pokrenuli su likovnu koloniju održanu u Lopatnici 12. maja ove godine. Nulta kolonija, pilot projekat koji je kako kažu organizatori totalno ispunio njihova očekivanja, ima za rezultat osam umetničkih dela različitih tehničkih pravaca koji su izloženi u virtuelnoj galeriji na facebook-u i dati na aukciju. Početna cena je 1000 dinara. Sav novac koji će skupiti, danas je završni dan, biće uplaćen za obnovu kraljevačkog pozorišta.

Na stranu materijni aspekt čitave priče, ono što oduševljava je poruka koju ovi mladi ljudi, svesni problema u kulturnom životu svog, našeg, grada, žele da prenesu. Bitan je gest, pozitivna energija, želja da se ljudi probude, reaguju, otkriju umetnika u sebi. Zajedno grade nešto lepo, kreiraju, stvaraju, družeći se na svežem vazduhu, a sve u želji da svom gradu daju novi sjaj, da ostvare veoma plemenit cilj zajedničkim snagama - obnove centar kulture grada na Ibru, pozorište u koje sam nekad rado odlazila. Mladi i daroviti umetnici, iza kojih ne stoji nijedna firma, društveno preduzeće ili politička partija, otvaraju vrata svog likovnog carstva svim ljudima dobre volje i meni je čast što su mi dozvolili, iako na daljinu, da im se pridružim. Božo kaže da ću morati, kada dođem u rodni grad, i sama da naslikam nešto. Ne znam, nisam baš vična slikarstvu ali nikad se ne zna, možda se i oprobam na tom polju.


"Ešarpa",  Bojana Jevtić
Model: Sanja Džodić


"Ponoć u vrtu dobra i zla", Vladimir Ćirica




"Mene nosi mutna reka", Božidar Peruničić

"Vanzemaljac na maskenbalu", Igor Andrić




"Uvek ista", Milena Janković
"Goldish fish from the neighborhood", Vladimir Raković




"Dreaming", Sanda Vukićević
"Oaza mira", Vlasta KiSha


Moram da priznam da mi se svih osam slika (sedam i jedna fotografija) mnogo dopadaju i ne bih mogla da odaberem samo jednu. U svakom od ovih dela uočljive su emocije, ljubav i strast sa kojima su nastajala i entuzijazam sa kojim svi ovi mladi ljudi pristupaju umetnosti. Aukcija je bila otvorena samo za članove grupe, ali u planu je, kako  Božo kaže, i sajt koji će ispratiti ovu, moram priznati i verujte nisam pristrasna jer se radi o ljudima iz kraja u kom sam odrasla, pohvalnu i lepo zamišljenu inicijativu o kojoj će se tek pisati i pričati.

Aplauz i puna podrška dragi moji Kraljevčani. Nadam se da će kolonija zaživeti ne samo među našim sugrađanima. Umetnost je da se širi i ne poznaje granice. Svet je mali za ljude dobre volje koji svojom pozitivnošću, kreativnošću i iznad svega sa puno ljubavi grade osnove za bolji život grada koji vuče moje korene i u koji se, iako ne tako često, uvek rado vraćam.

Prijatan dan, svima!

mercoledì 30 maggio 2012

Il dolore non conosce i colori

Caro diario,

La terra ha continuato di tremare. Un'altra forte scossa, di 5.8 ha colpito di nuovo Emilia -Romagna ieri mattina alle 9. L'abbiamo avvertita eccome anche noi nel Trentino. Non ero sola, per fortuna. C'era papà a casa. Insolito per un martedì, è vero. Non è in vacanza, no. E' in cassa integrazione, per l'ennesima volta ma per la prima volta non mi dispiace. Saper di poter contare su di lui, su quell'abbraccio che ci siamo dati ieri mattina, significa tanto per me. Sarò esagerata, impaurita per così poco, ma è sempre una sensazione sgradevole, provata per ben due volte ieri, nella mattinata e nel pomeriggio. Non oso immaginare quello che hanno provato gli Emiliani e ogni mio pensiero va a loro. Loro che dal 20 maggio stanno vivendo un incubo, costretti ad abbandonare le proprie case danneggiate e installarsi nelle tendotopoli.

Loro che vivono costantemente con la paura, con le continue scosse che non si  placcano purtroppo. Gli Emiliani doc e quelli che lo sono diventati seppur non nati lì, gli stranieri che da anni  vivono in quella regione che gli ha offerto l'opportunità di avere un futuro migliore di quello che avevano nel loro paese. Alcuni di loro, lavoratori onesti, hanno perso la vita in quelli capannoni in cui sono rientrati forse troppo presto.  Gli uni e gli altri stanno passando lo stesso inferno, provano le stesse emozioni, lo stesso dolore. Dovrebbero essere uniti e invece, per l'ignoranza o per chi sa che cosa, sono divisi.

Cavezzo, il piccolo centro situato in provincia di Modena, è completamente distrutto. Il 70 % dei palazzi non ci sono più. E' una città ferita ma soprattutto divisa. Da una parte italiani, dall'altra stranieri, detesto la parola extracomunitari lo ammetto, divisi da un muro inesistente dell'ignoranza. "Rubano", dicono gli abitanti, almeno così riporta il giornalista de "L'inkiesta" Marco Sarti, e per questo sono state allestite diverse tende. Gli italiani sono alla cooperativa "Giardino", mentre gli stranieri, l'autore parla anche dei meridionali, si sono installati in piazza Fratelli Cervi, nella periferia della città.

Leggendo il suo articolo oggi  sono stata assalita dalla rabbia e dalla nausea. Più lo leggevo, cercando di cogliere qualche sfumatura, più mi veniva da vomitare. Ma in che mondo viviamo? Io ho vissuto per un anno a Forlì, conosco gli emiliani come gente per bene e non posso credere che si possa arrivare a tanto. In una situazione del genere, però, scattano certi meccanismi che non riesco a capire. Il dolore dovrebbe unire non separare la gente. Il dolore non conosce i colori, le razze, le lingue. Restiamo uniti. Siamo tutti i figli dello stesso Dio, chiamato diversamente ma è sempre lui. Almeno l'ho sempre pensato così. Forza e coraggio Emiliani, di nascita e d'adozione, con la speranza che presto si tornerà alla normalità.

Un abbraccio, il mio cuore è con voi. 

domenica 27 maggio 2012

Poetična nedelja: Iskrašću se...

Dragi dnevniče,

Još jedna nedelja je pred nama, koju ćemo provesti sa ljudima koje volimo, cenimo i poštujemo, dan u kojem uživamo u potpunosti prepuštajući se čarima koje sa sobom nosi. I današnji post posvećen je poeziji,  iako su malo izostali naši redovni sastanci, ali ovoga puta stihovi nisu nastali iz mog pera. Narednih nedelja literarni kutak ispuniće poezije meni dragih kolega, kreativnih i mladih ljudi iz Srbije sa kojima sam imala prilike da sarađujem.

Novu poetičnu stranicu dnevnika otvara moja prva gošća, urednica meni dragog bloga "Svet obojen rečima", dama koju sam upoznala radeći za Wannabe Magazine i koja je od skoro moja koleginica i u magazinu Šta žene žele. Njeno ime je Sonja Josipović i ja joj se od srca zahvaljujem što je pristala da ostavi literarni otisak prsta u mom haotičnom, multikulturalnom svetu ispunjenom mislima, razmišljanjima, putopisima i naravno poezijom. Njen izbor, od mnogobrojnih stihova koje ćete susresti na blogu, pao je na pesmu Iskrašću se. Uživajte.



Iskrašću se...

Kad reči izgube i poslednji gram težine,
kad u međuvremenu pronađem svoje vreme,
iskrašću se iz ove prazne sobe...
Iz ove naše večne dileme.
Kad mi tvoj šapat zazvuči kao vrisak,
kad se moj osmeh pretvori u krik,
okrenuću leđa onom što smo nekad bili
jer ovo ovde više nismo mi.
Kad tvoje lice natkrije streha sete,
kad pogled tvoj postane mutan poput sumnje,
iskrašću se toga trena iz njega,
otići ću od nikoga i ničega...

- Sonja Josipović -

venerdì 25 maggio 2012

La vita - riflettiamo insieme

Caro diario,

E anche adesso, quando appoggio la testa sul cuscino, me pervade lo stesso brivido di quella notte in cui mi sono svegliata gridando e chiamando mia madre. Sono passati pochi giorni, ma il ricordo è ancora fresco, vivo dentro di me. Un attimo di paura, durato una manciata di secondi, che mi ha fatto riflettere sul bene più prezioso che abbiamo - la vita.

Il letto si stava spostando velocemente ballando nel ritmo di una danza che non mi faceva felice, anzi, mi dava il profondo senso di angoscia. "Alzati, tranquilla, è il terremoto.." Disse papà mentre correvo a ripararmi. Quei venti secondi mi sono sembrati un'eternità. Guardai all'orologio, erano le quattro del mattino passate da poco. Dall'edificio di fronte si vedevano le luci ad accendersi. Non si capiva dove fosse l'epicentro, se era vicino a Trento, e in tv nessuna notizia che potesse rassicurarmi. "Torna a dormire." Mi consigliò papà, ma non me la sentivo. La paura che potesse arrivare un'altra scossa non mi abbandonava. Così per far passare il tempo, e ingannare l'inquietudine che si era impossessata  di me, decisi di accendere il portatile e vedere se arrivavano le notizie riguardo al terremoto. Grazie al popolo di twitter scoprii che l'epicentro era nel modinese e che il sisma era di magnitudo 6. Nel frattempo cominciarono ad arrivare le prime notizie ufficiali. Poi, alle 5 un'altra scossa. Accucciata sul letto cercavo di rilassarmi, inutilmente. La mente viaggiava a mille all'ora. All'alba sono finalmente crollata dal sonno.

Tante persone hanno dovuto abbandonare proprie case. E che dire di patrimonio artistico perduto. La vita non è sempre rose e fiori e ci fa a volte brutti scherzi. E' fragile e va salvaguardata. In quei momenti brutti, le scosse che si replicavano anche il giorno dopo, non ho potuto che pensare, rendermi conto quanto siamo fortunati e quanto poco valore diamo alla vita e a quello che ci circonda. Abbiamo un pianeta che trattiamo con poco rispetto, senza pensarci alle conseguenze. Diamo colpa alle profezie Maya, ci perdiamo negli inutili schemi del fine del mondo che FORSE arriverà. Sarebbe l'ora che la smettessimo.

E' passata quasi una settimana e la terra trema ancora. I terremoti, si sa, non si possono prevedere, né fermare, ma si può essere responsabili. Fare in modo che le case siano più sicure, soprattutto quelle vecchie e antiche, di un valore culturale inestimabile. Riflettiamoci insieme. La vita ci sta avvertendo. Sta a noi darle retta o no.




Buona serata. 

domenica 13 maggio 2012

Festa della mamma

Caro diario,

Passato un anno dall'ultimo festeggiamento. Il tempo corre veloce. Le sofferenze di ieri sono diventate le gioie di oggi. E' stata lunga la strada da percorrere ma ce l'abbiamo fatta. Un anno fa, la mamma era appena uscita dall'ospedale, ma ora sul suo bellissimo viso è tornato il sorriso di sempre. Oggi qui si festeggia la sua festa, e come ogni figlia che si rispetti, le dedico i pensieri del mio cuore.

Non perché mia madre ma è una donna eccezionale, forte come una roccia nonostante il vento della vita spesso cerchi di soffiarla via. Ha sofferto molto, ha combattuto tante battaglie ma ne è sempre uscita da vincitrice. La ammiro per il suo essere forte, determinata. Siamo molto diverse ma per certi aspetti anche simili. Papà dice che siamo entrambe molto testarde, credo abbia ragione anche se mi costa ammetterlo. Lei è pero un tipo molto preciso mentre io sono il caos in persona.

E' molto bella, nonostante i suoi anni. Infatti, nessuno le crede di avere 56 anni e una figlia di 32. Ha un gusto particolare. Ama le cose belle anche se un po' strane. Come lei sa arredare la casa non sa nessuno. Anche in ufficio è così, non per nulla ogni anno le tocca  addobbare l'albero di Natale nell'impresa in cui lavora. Mi ha insegnato ad amare i vestiti belli e sapere come abbinare le cose, ma soprattutto a darle il giusto valore. Non necessariamente le cose care devono essere le più belle, l'ho imparato da lei.

Auguri mamma! Avrei tante cose da dirti, ma a quattro occhi! Buona festa a te e a tutte le mamme! A quelle che stanno per diventarlo e a quelle che lo sono diventate da poco, come Francesca, moglie del mio caro amico Piermario.


Buona festa della mamma!

giovedì 10 maggio 2012

Giornata Nazionale del Malato Oncologico - partecipa anche tu al Sms Solidale

Caro diario,

Tempo fa abbiamo parlato di solidarietà, di come se uniamo le forze possiamo abbattere i grandi ostacoli. Oggi ritorno sul argomento per una ragione ben precisa - per parlare di un progetto che mi sta al cuore, segnalatomi da una blogger che stimo molto, Carolina Venturini. Di cosa si tratta?

In occasione della VII Giornata Nazionale del Malato Oncologico, la Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (F.A.V.O.) organizza un'iniziativa importantissima chiamata SMS Solidale. Lo scopo di questa iniziativa, di cui potete informarvi andando sul sito della federazione, è raccogliere un fondo per l'attivazione di una borsa di studio per psiconcologi,  della durata di un anno.

"Il bando di concorso, creato con lo scopo di intervenire a sostegno del Piano Oncologico Nazionale (PON), è ideato per dar modo ai vincitori della borsa di studio di acquisire un'esperienza formativa in psiconcologia di alto livello umano e professionale, nell'ottica della cura globale del malato di tumore."  
I vincitori del bando parteciperanno a un corso di formazione specifica, che una volta terminato li abiliterà ad operare nei centri di cura pubblici e privati convenzionati di tutta Italia. Il loro operato migliorerà la qualità della vita non solo dei pazienti, attraverso il sostegno necessario, ma anche di loro familiari. Questa iniziativa è di grande aiuto anche per tutte le associazioni di volontariato che operano nel settore, che potranno contare su una figura di riferimento in più.


Manda sms o telefona al 45501 dal 10 al 20 maggio

Partecipare è semplice, mandando un sms del valore di 2,00€ dal cellulare personale al numero 45501 oppure telefonando allo stesso numero da rete fissa, in periodo che va dal 10 al 20 maggio. Ogni vostro, o meglio nostro, messaggio, inviato al, ripeto il numero per memorizzarlo, 45501, darà un'opportunità in più non solo alle persone malate, che potranno contare su validi professionisti, ma anche agli stessi medici che, grazie alla borsa di studio, potranno  migliore le proprie conoscenze in psiconcologia.

Sii solidale, manda un sms anche tu! Insieme possiamo aiutare chi davvero ha bisogno! 

domenica 6 maggio 2012

Đurđevdan

Dragi dnevniče,

Spremam se za spavanje. Beše ovo jedan lep, veoma kaloričan, dan proveden u okviru porodice. Proslavili smo i ove godine našu porodičnu slavu, Đurđevdan, na najlepši mogući način. Kad pomislim na prošle dane, kada sam bila daleko, i svakog šestog maja bila sa strancima, bude mi puno srce. I ove sam, kao i prethodne godine, konačno mogla da zapevam Đurđevdan je, ali jesam sa onima koje volim.





Malo se jelo, malo se pilo. Red predjela, pa sarme, pa mesa i kao šlag na tortu gibanica! A tek kolači! Moji omiljeni! Ne znam koliko sam žrtava bajaderi i oblandi ostavila iza sebe, totalno nebitno. O kalorijama i dijeti misliću sutra. Krevet me zove. Srećna slava svima koji su slavili danas!

Slavski kolač



Laku noć, svete!

venerdì 4 maggio 2012

Audrey Hepburn - always in my hearth

Dear diary,

The calendar shows  the 4th of May. On this day, in 1929, was born an extraordinary woman who had a significant role in my, and in a life of the most women I know. Her name is, you can guess, Audrey: The only and unique, the unforgettable Audrey Hepburn.

I still remember the emotion I felt, that day when I saw her for the first time. I was a child and I was watching an old movie on tv. Who could imagine that it would become one day the movie of my life, my favorite and the best film ever. I am, obviously, speaking about “The Breakfast at Tiffany’s”, directed by Blake Edwards and based on the novel written by Truman Capote.

My favorite movie


Who can, I never did it, forget the scene with Audrey sitting on the window sill, playing guitar and singing that beautiful Henry Mancini’s song “Moon river”. I believe that it was the first song in English I’ve learned.  When I was studying in Bologna, Alina, a friend of mine, brought me a dvd of the movie. You can imagine my happiness! I can watch it over and over again, especially the scene I already mentioned. Even now I am singing: “Where ever you’re going, I am going your way..”.





On this day I usually take time to see it for, God knows, which time.  Today, however, I decided to do something different so I opted for “The Audrey Hepburn story”, a biographical tv movie about the lovely and gorgeous moon river girl that has been always a part of my growing up, or better of my entire existence, directed by Steven Robman. It is difficult to play and be Audrey, but I believe that Jennifer Love Hewitt did her job very well. You can easily find it on web. I watched it on youtube. ( part 2, part 3)



Audrey - always in our hearths


Happy birthday, Audrey.. you’re always in our hearts.  


giovedì 3 maggio 2012

BLOG ARCHIVE Il virus balcanico

Caro diario,

Sta calando la sera. Il sole tramonta lentamente. Un'altro giovedì se ne va. Non ho dimenticato, stai tranquillo. Come d'abitudine, il nostro incontro letterario di giovedì, con un nuovo (vecchio in realtà) capitolo del romanzo che pubblicai nel 2009.  Il virus balcanico.

La scorsa settimana abbiamo fatto conoscenza di Sonia, la protagonista, e della sua famiglia che vive a Milano ma dopo 20 anni di assenza ritorna a casa con la c maiuscola - l'unica e amatissima città bianca. Belgrado. Lì, nella capitale serba era cominciata la sua storia famigliare. Lì, dove ha conosciuto l'amore della sua vita, quel ragazzo amabile cui l'unica colpa era di essere croato, e che suo padre non approvava. Il destino crudele, di una guerra che nessuno dei due voleva, li separerà. Per conoscere come si sviluppa la storia, dopo che avete conosciuto il suo inizio, leggete il secondo capitolo.

Buona lettura, mondo!

martedì 1 maggio 2012

BLOG ARCHIVE Balkanski virus

Dragi dnevniče,

Utorak će, i ove godine, biti posvećen literaturi. Jedno vreme, imala sam naviku, da na blogu postavljam poglavlja svog romana "Balkanski virus". Redovni čitaoci bloga, setiće se, "sastajali" smo se svakog utorka, na početku, a kasnije četvrtkom. Prošlo je dosta vremena od našeg poslednjeg literarnog druženje i red je da se, nakon pauze, vratim dobrim starim navikama koje ne treba menjati.

"Balkanski virus" sam počela da pišem po dolasku u Italiju, 2000. godine, na staroj kucaćoj mašini koja je kupila prašinu u biblioteci studenjaka. Do tada sam uglavnom pisala poeziju i kratke priče, ali sam shvatila da mi to nije dovoljno. Zato sam i krenula u avanturu zvanu roman, koji je konačno ugledao svetlost dana 2009.

Zašto taj naslov, pitali su me mnogi. Nametnuo se, kako su prolazili dani a priča dobijala oblik. Na početku pisanja nazvala sam roman "Pisma iz Italije". Prvobitna zamisao bila mi je da ispričam priču glavne junakinje Sonje upravo na taj način, kroz pisma, ali se, kako se ideja razvijala, a balkanski virus se kao leit motif  provlačio kroz poglavlja - shvatila sam da sam pronašla idealan naslov.

Danas se podsećamo prvog poglavlja. Sonja i njena porodica vraćaju se posle više od 18 godina na Balkan, u grad za koji ih vezuju ne baš lepe uspemene....tamo gde počinje priča o beskrajnom prijateljstvu i ljubavi.

Do sledećeg utorka! 
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